Caserta (Antonio Citarella). Oggi sappiamo che la fondazione degli Ospedali fu condizionata, fin dall’origine, da un profondo sentimento di carità. Con il trascorrere del tempo le cose cambiarono perché, a reggere le sorti degli ospedali, non vi erano più quelle pie persone che, con assoluta abnegazione, avevano dedicato tutta la loro vita al servizio dei malati. Con il tempo alla carità era subentrato il mercenarismo cioè la tendenza a concepire il proprio lavoro, o altra attività, esclusivamente come mezzo di guadagno. Ciò determinò una certa indifferenza verso il dolore altrui per cui negli infermieri, ai quali era affidata la cura dei malati, spesso si trasformava in un vero e proprio malanimo verso gli infermi affidati alle loro cure. Dai testimoni dell’epoca sappiamo che dalla carità e dall’abnegazione dei medici e degli infermieri nei confronti dei malati si passò all’incuria e all’indifferenza.
Fu merito di un avventuriero, ricoverato per una piaga insanabile nell’Ospedale di S.Giacomo in Roma, l’aver tentato di modificare questo ambiente e di riportalo alla primitiva bontà e abnegazione. L’avventuriero si chiamava Camillo De Lellis ed era nato nel 1550. Egli comprese che il trattamento che ricevevano i pazienti nell’ospedale, dove era anch’egli ricoverato, non era conforme al rispetto che si doveva ad una persona malata e bisognosa di conforto e formò perciò una congregazione di persone che, senza nessuna ricompensa, si prendesse cura dei malati.
Nacque allora, grazie all’impegno di cinque persone, la primitiva congregazione che fu chiamata inizialmente del “Padre Camillo” perché egli, intanto, aveva ricevuto gli ordini sacri. Nel 1591 per volere del Papa Gregorio XV nacque un vero e proprio ordine religioso denominato dei “Ministri degli Infermi” che recavano sul loro abito una croce rossa e furono i precursori di questa nobile istituzione di solidarietà umana. L’opera dei Camilliani rappresentò un esempio per gli infermieri che servivano i malati con umiltà e portò, naturalmente, al risanamento dell’ambiente ospedaliero. L’opera di S. Camillo e quella precedente dell’Oratorio del Divino Amore ci ricorda l’attività degli Ordini Ospedalieri di più antica memoria che, volontariamente, si misero al servizio degli ammalati. Gli ordini Ospedalieri a cui ho accennato furono militari o religiosi ma tutti animati dallo stesso spirito di carità.
Le regole e gli statuti che disciplinavano le congregazioni dei laici erano sempre ispirati dalla Regola di San Benedetto o di S. Agostino. Furono detti ordini militari perché esercitavano con pietà la loro assistenza agli ammalati in luoghi infestati da nemici o addirittura in terre ostili e nemiche della Fede come per esempio in Terra Santa. Capitava che, spesso, i componenti di questi Ordini fossero costretti a difendere con le armi i loro malati. Tra queste organizzazioni l’Ordine Militare Gerosolomitano fu uno dei più conosciuti e più antichi, considerato che le sue origini si facevano risalire a Carlo Magno. Caduto poi il prestigio dei Franchi, decaddero anche queste istituzioni e fu merito di alcuni mercanti amalfitani l’aver ricostruito un ospizio con relativa Chiesa annessa, di Santa Maria Latina, andati in rovina.
Queste furono le origini dell’Ordine Gerosolomitano. Sulla base del primitivo ospizio nel 1070 un tale Gerardo, anch’egli amalfitano, costruì a Gerusalemme l’Ospedale di S. Giovanni che accolse i Fratelli Ospedalieri. Fu questo il primo nucleo che si chiamò Gerosolomitano o anche dei Giovanniti. Da esso sorse, in seguito, l’Ordine di Malta che dal carattere semplicemente ospedaliero passò ben presto anche a quello militare essendo necessario
difendere i suoi ospedali dagli attacchi degli infedeli e difendere la religione Cristiana. Gli Ospedali si moltiplicarono e, dopo molti trasferimenti di sede, l’Ordine occupò Malta e vi rimase fino all’occupazione napoleonica del 1798. Successivamente si trasferì a Catania e poi a Roma. Tra i più celebri bisogna ricordare l’ordine di San Lazzaro che ebbe lo scopo di proteggere e ricoverare i lebbrosi. Secondo alcuni l’Ordine di S. Lazzaro ebbe origine dall’iniziativa di alcuni volontari che si offersero di assistere i lebbrosi negli Ospedali di Gerusalemme e di altre città dell’Oriente all’epoca delle prime Crociate. L’Ordine di S. Lazzaro seguì la Regola di S. Agostino e i suoi Congregati ebbero il vestito nero con la croce verde.
A proposito degli ordini religiosi, a parte l’ordine benedettino e quello basiliano di cui già si è parlato in precedenza, ricordo l’Ordine degli Antoniniani che si occuparono delle epidemie di fuoco sacro, malattia dovuta all’intossicazione prodotta dagli alcaloidi della segale cornuta che si verificava per l’uso di farine contaminate da polvere del fungo Claviceps purpurea. L’avvelenamento si manifestava con due sindromi distinte, quella gangrenosa (disturbi circolatori agli arti fino alla gangrena) e quella neurologica (allucinazioni, convulsioni ecc.). Dopo una lunga serie di peripezie le reliquie di S. Antonio Abate trovarono una sistemazione nella Chiesa La Motte-Saint Didier nella città di Vienne del Delfinato intendendo con questo nome una delle antiche province francesi. I Delfini del Viennois furono, infatti, i signori e principi di gran parte della regione del Delfinato, titolati col nome di “Delfino” ed il cui centro principale era la città di Vienne, da cui Viennois per indicare anche il territorio.
In quel periodo si scatenò una grave epidemia di ergotismo gangrenoso (fuoco sacro) ed alcuni malati che avevano pregato sulla tomba di S. Antonio Abate guarirono dalla malattia. Un Signore di Vienne di nome Gastone, avendo ottenuto la guarigione del figlio, fondò un ospedale presso il Priorato di La Motte- San Didier espressamente dedicato a coloro che erano colpiti da questa malattia. Gli Ospedali degli Antoniani si diffusero rapidamente in tutto il mondo. E avvenne ugual cosa per gli Ospedali dell’Ordine di S. Spirito che si diffusero in tutta l’Europa. Tra gli Ordini che si occuparono di Ospedalità va ricordato l’Ordine Ospedaliero dei Pontefici, nome con il quale si accomunavano in modo generico tutte quelle persone che avevano cura dei valichi delle strade e costruivano ponti da cui derivò l’appellativo di pontefici.
Il più specializzato tra questi fu quello di Altopascio località in provincia di Lucca ove nella metà del secolo XI venivano ricoverati i viandanti che percorrevano la strada Francisca o Romea assai difficoltosa in quel tratto per valichi e fiumi inguadabili. L’Ospedale fu fondato da dodici lucchesi che avevano mezzi e medici adatti per curare gli ammalati che vi venivano ricoverati. Prima di concludere questo capitolo sulla riforma dell’assistenza ospedaliera, ritengo dover inserire nell’elenco degli ordini che si dedicarono all’assistenza dei malati anche quello delle Suore della Carità. Questa Congregazione religiosa trae origine dalla Congregazione della Carità fondata da Santa Giovanna Antida Thouret già aggregata alla Congregazione di S Vincenzo de Paoli.

