Cronaca

Vacanza si trasforma in odissea: avventura da sogno diventa incubo per famiglia casertana a Sharm El Sheikh

Caserta. Un’esperienza che avrebbe dovuto regalare relax e momenti indimenticabili si è trasformata in una vera e propria odissea per la famiglia di C.B., un noto avvocato casertano originario di Maddaloni, durante una vacanza estiva a Sharm El Sheikh nell’agosto 2024. Il professionista è stato vittima di un episodio tanto inaspettato quanto traumatico: è stato morso da un dromedario durante un’escursione.

La famiglia aveva acquistato un pacchetto turistico “all inclusive” di un noto Tour Operator, presso una nota agenzia di viaggi di Caserta, per il periodo dal 4 all’11 agosto 2024. Tra le attività extra programmate, la famiglia ha optato per un’escursione denominata “Supersafari”, comprata in loco, che prevedeva una serie di esperienze uniche, tra cui una breve “cammellata” sulla spiaggia, ovvero il cavalcare un dromedario per un breve percorso.

Martedì 6 agosto, durante questa attività, apparentemente innocua, si è verificato l’incidente. La gestione della “cammellata” era affidata a quattro minori beduini, di circa 10 anni, che avrebbero dovuto guidare i dromedari in sicurezza. Tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata.

Secondo quanto riportato dall’avvocato nella richiesta di risarcimento presentata successivamente, i dromedari erano sprovvisti di strumenti idonei a prevenire eventuali aggressioni. Inoltre, prima di essere disciplinati in cordata, gli animali si muovevano confusamente. In questo contesto caotico, un dromedario, diverso da quello su cui era in groppa l’avvocato, si è avvicinato improvvisamente e senza alcuna apparente spiegazione ha morso il suo avambraccio sinistro. Il morso ha provocato una ferita lacero-contusa, un esteso ematoma e un trauma significativo, sia fisico che psicologico.

Nonostante i richiami di aiuto, nessuno era presente per soccorrere l’avvocato, che è riuscito a liberarsi solo colpendo l’animale sul naso. L’episodio ha costretto il legale a rinunciare alle successive attività programmate, inclusa l’escursione al Blue Hole di Dahab, fulcro della vacanza. Trasportato d’urgenza allo “Sharm Peace Hospital”, gli sono state prestate le prime cure, tra cui una vaccinazione antirabbica e una terapia antibiotica, che hanno ulteriormente compromesso il suo stato di salute nei giorni seguenti.  L’incidente ha avuto ripercussioni non solo sulla salute del professionista, ma anche sull’intero soggiorno, trasformandolo in una esperienza traumatica e in una vacanza rovinata per l’intera famiglia casertana.

Tornato a casa, l’avvocato ha formalizzato una richiesta risarcitoria nei confronti del tour operator oltre a segnalare la carenza  di protocolli di sicurezza adeguati e la gestione negligente dell’attività. La sfortunata vicenda mette in luce gravi carenze organizzative e solleva interrogativi sulla tutela dei diritti dei consumatori nel contesto di esperienze turistiche vendute come sicure e affidabili.  Il caso dell’avvocato C.B. rappresenta un monito per i tour operator e le agenzie di viaggio, chiamati a garantire standard di qualità e sicurezza, soprattutto in attività che coinvolgono animali o ambienti potenzialmente pericolosi.

Resta ora da vedere come si evolverà la vicenda legale e se l’avvocato otterrà il risarcimento richiesto. Legale che intende anche comunicare la vicenda alle associazioni dei consumatori atte a segnalare alle istituzioni competenti comportamenti scorretti e/o lesivi dei diritti dei consumatori e delle norme nazionali e internazionali contro lo sfruttamento del lavoro minorile.

Nel frattempo, questa brutta esperienza servirà da lezione per molti viaggiatori, invitandoli a prestare particolare attenzione nella scelta delle località e delle escursioni e a valutare con cura l’affidabilità degli organizzatori.

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