- Rubrica a cura di Antonio Citarella
Di questo Santo sappiamo, con certezza, che fu medico avendo conseguito una regolare laurea in Medicina a Padova, la più prestigiosa università dell’epoca. Nacque a Cremona verso la fine del 1502 da un’antica e nobile famiglia ligure. Rimase orfano di padre pochi mesi dopo la nascita e la madre, vedova a 18 anni, rinunciò ad un altro matrimonio e si dedicò interamente all’educazione del figlio. Antonio scelse di fare il medico per vocazione. La mamma avrebbe voluto che si dedicasse allo studio del latino e del greco ma egli decise in maniera diversa. A 18 anni partì per Pavia per lo studio della filosofia propedeutico, in quell’epoca, allo studio della Medicina che iniziò successivamente trasferendosi a Padova. In questa Università gli studenti arrivavano da tutta l’Europa, specie dalla Polonia e dalla Germania, e si univano in gruppi a seconda della loro nazionalità. Fra gli studenti vi erano molti che appartenevano a famiglie nobili e ricche e vivevano mantenendo intorno a sé una coorte di amici.
Sappiamo che negli anni in cui il futuro Santo abitava a Padova, nel 1521, non meno di venti studenti nobili tenevano con sé una corte di venti, trenta e anche quaranta persone ognuno. Padova era la città universitaria per eccellenza e, perciò, raduno di persone giovani e spensierate che vi si recavano non solo per apprendere le varie discipline ma anche per la bella vita e per i costumi italiani. Padova deteneva, rispetto alle altre Università ed in particolare rispetto a Bologna sua avversaria di sempre, il primato nei vari insegnamenti specie quelli di Medicina. Contrariamente a tanti suoi coetanei Antonio Zaccaria visse durante il suo soggiorno nella turbolenta città di Padova una vita molto ritirata, dedicandosi allo studio e alla preghiera. Per questo, almeno all’inizio del suo arrivo, fu beffeggiato da molti suoi colleghi che per disprezzo lo chiamavano il divoto. Ben presto però coloro che lo avevano deriso, conosciuta la sua profonda umanità, lo rispettarono e lo stimarono. Dopo quattro anni di soggiorno a Padova, all’età di ventidue anni, conseguì brillantemente la laurea in Medicina e ritornò quindi a Cremona per iniziare la professione medica.
Fu iscritto al celebre Collegio dei Medici che da poco era stato istituito dal duca Ludovico Sforza. Fu un medico intelligente e preparato che svolse la sua professione con perfetto spirito cristiano preoccupandosi di curare non solo il corpo ma anche l’anima. Dopo qualche anno però visse una profonda crisi spirituale che lo portò ad abbandonare la professione medica e a dedicarsi completamente alla pratica religiosa. Iniziò quindi altri studi: la teologia; il diritto canonico; gli scritti dei Padri della Chiesa. Non dimenticò però mai di essere medico e continuò a curare i malati con carità e misericordia, assistendo gli infermi negli ospedali, e raccogliendo i fanciulli abbandonati per istruirli al catechismo. Nel 1528, all’età di ventisette anni, fu ordinato sacerdote. Diminuì allora sensibilmente il suo impegno di medico ed iniziò quello ecclesiale che diventò sempre più intenso e lo portò a fondare un nuovo ordine religioso, approvato da Papa Clemente VII il 18 febbraio 1533, con l’obiettivo di estirpare le male usanze che si erano introdotte nel clero. Solo nel 1547, otto anni dopo la sua morte, i Chierici Regolari che seguivano la sua Regola presero il nome di Barnabiti perché si erano stabiliti nei locali annessi alla Chiesa di S. Barnaba che era a Milano nei pressi di Porta Tosa. Antonio Maria Zaccaria visse solo trentasei anni e morì il 5 Luglio del 1539 mentre le campane suonavano i primi vespri dell’ottava dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, proprio nel momento in cui Egli aveva predetto la sua fine.

