- Rubrica a cura di Don Carmine Ventrone
Siamo giunti alla terza Domenica del Tempo di Avvento e incontriamo il profeta Giovanni Battista che ha il compito di preparare il popolo ad accogliere la venuta del Messia Gesù.
“In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto»”.
Il brano si apre con questa domanda che la folla pone a Giovanni dopo aver sentito le sue parole: “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira imminente? Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre. Anzi, la scure è già posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco.” (Lc 3, 7-9). La folla si sente coinvolta e colpita da queste parole tanto da chiedere “che cosa dobbiamo fare?”, cioè “quali sono quelle opere di conversione?”. Giovanni chiede alla folla di aprire il cuore e liberarlo da tutto ciò che è superfluo. Lasciare indietro quel di più che appesantisce il cammino per confidare unicamente in Dio. Inoltre, aprirsi al prossimo nella carità, essere capaci di avere lo sguardo rivolto a Dio e agli altri. Lo stesso invito che farà Gesù quando dirà di amare Dio con tutto se stessi e il prossimo come se stessi.
“Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe»”. Le parole di Giovanni hanno scosso anche i pubblicani, gli esattori delle tasse per conto dell’impero romano, e i soldati che imponevano con la forza la legge romana. Anche per loro Giovanni dà un’indicazione per la conversione. Mentre la folla viene invitata alla carità, i pubblicani e i soldati vengono invitati alla giustizia. Onesti nelle relazioni con gli altri e non avidi di guadagno. Vengono invitati a non frodare la povera gente estorcendo loro il denaro, di accontentarsi della ricompensa per il lavoro svolto e di non essere violenti con il popolo.
“Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo,” dopo l’ascolto della predicazione forte e dura di Giovanni e aver chiesto «Che cosa dobbiamo fare?» il popolo resta in attesa, spera e crede nella salvezza. Resta in attesa che Dio intervenga nella loro vita per accogliere ciò che ha promesso. Solo sperando e credendo in Dio si può intraprendere un vero cammino di conversione.
“Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. L’onestà e l’esempio di Giovanni sono esemplari. Non va in cerca della gloria terrena, non cerca consensi umani, non si nutre di folla. Pur potendo approfittare della folla e ingannarla Giovanni resta nel suo ruolo, cioè di mantenere viva la speranza, l’attesa e la fede nel dono di Dio. Il Messia che sta per arrivare non è una risposta alle attese terrene o alle speranze umane, è la certezza che Dio non ha dimenticato il suo popolo e che ogni battezzato nello Spirito Santo partecipa alla vita divina ed entra nella stessa eternità.
“Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile»”. Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo. Il brano si conclude con queste due annotazioni: il giudizio e la missione. Per il giudizio Giovanni ricorda la necessità della conversione dal male al bene. Il bene come frumento porta alla condivisione tra il popolo, mentre il male come paglia serve solo a bruciare ogni possibilità di relazione. Il bene costruisce, il male distrugge. La seconda annotazione riguarda la missione che non si ferma ma continua. Giovanni evangelizza, cioè porta la buona notizia: il Signore si è ricordato del suo popolo. Ancora oggi la Chiesa, con voce profetica annuncia la buona notizia: Gesù è il Signore che non dimentica nessuno ma va sempre in cerca della pecora smarrita.
Buona domenica


