- Rubrica a cura di Antonio Citarella
Il giorno 8 Marzo del 1550 moriva San Giovanni di Dio. Il 25 Maggio dello stesso anno, a distanza quindi di circa tre mesi, nasceva S. Camillo de Lellis quasi a garantire che ci fosse continuità tra la grande riforma che il primo aveva compiuto per l’assistenza ai malati e quella, altrettanto grande, che avrebbe compiuto il secondo. L’assistenza negli ospedali alla fine del ‘500 lasciava alquanto a desiderare. Era largamente inadeguata o del tutto carente e i malati erano completamente emarginati.
Gli Ospedali erano tanti e moltissimi i ricoverati. I documenti ufficiali considerano questi ospedali come modelli ma molte altre fonti dimostrano, invece, una situazione del tutto diversa. Costantino il Grande con il Concilio di Nicea, indetto nel 325 per contrastare l’eresia di Ario, stabilì che ogni città dovesse avere il suo ricovero per i pellegrini infermi e poveri. Nacquero così gli “xenodochi”, termine che letteralmente ha il significato di “ospizi per pellegrini”. Con questa disposizione, riportata nel canone LXX del Concilio, quello che inizialmente era un precetto cristiano diventò una legge.
Come già scritto in un precedente articolo, nei primi secoli dopo la morte di Cristo molte persone animate dalla carità, si presero cura volontariamente dei fratelli malati. Questi primi luoghi di ricovero non potevano però offrire ai malati alcuna agiatezza e nemmeno le elementari comodità richieste da un luogo di cura. Dopo molti secoli furono fondati in Italia e in Europa diversi grandi ospedali rimasti nella storia. Tra questi ricordo gli Ospedali Fate-Bene-Fratelli sorti per opera di S. Giovanni di Dio. Questo Santo nacque nel 1495 a Montemor-o- Novo poco distante da Lisbona e, dopo aver vissuto un’infanzia lontano dalla sua famiglia e aver svolto vari mestieri, raggiunse, infine, la consapevolezza della sua vocazione. il 20 Gennaio 1539 dopo aver ascoltato una predica di Giovanni d’Avila, mistico dell’epoca, ne rimase sconvolto al punto che la sua personalità cambiò. Cominciò a comportarsi in maniera strana per cui fu ritenuto pazzo e ciò ne determinò il ricovero presso l’Ospedale Reale di Granada ove la pazzia, a quei tempi, veniva curata con le catene e con altre mortificazioni corporali.
Agli infermieri che lo frustavano per farlo rinsavire diceva: Oh, traditori nemici della virtù, perché trattate così male e con tanta crudeltà questi poveri infelici e fratelli miei che si trovano in questa casa di Dio insieme a me? Non sarebbe meglio che aveste compassione di essi e delle loro sofferenze, e li puliste e deste loro da mangiare con più carità ed amore di quello che non fate? Riconosciuto in seguito sano di mente fu rimesso in libertà. La mancanza di una famiglia e dell’affetto che questa avrebbe potuto dargli fece sì che egli riversasse sul prossimo la sua voglia di Bene. La rivoluzione che operò S. Giovanni di Dio fu quella di riscoprire l’amore per i poveri malati e di fondare per essi un Ospedale dove venivano trattati con rispetto, sistemati in ambienti puliti e ben aerati, ognuno nel proprio letto e non come avveniva in precedenza quando in un letto giacevano anche più malati con malattie diverse ed esposti, quindi, a contagiarsi tra di loro. In questa struttura nata grazie alla carità popolare l’assistenza agli infermi fu affidata ad un ordine religioso fondato dal Santo che si sviluppò soprattutto dopo la sua morte.
Carità e Misericordia furono le virtù che animarono l’opera di Giovanni di Dio. In una lettera ad una benefattrice, la Duchessa di Sessa, così scrisse: “Se considerassimo quanto è grande la Misericordia di Dio, non cesseremmo mai di fare il bene mentre possiamo farlo, poiché, mentre noi diamo, per suo amore, ai poveri quello che lui stesso ci dà, Egli ci promette il cento per uno nella beatitudine del cielo. Nel 1539 fondò a Granada il suo primo Ospedale e, a dicembre dello stesso anno, il Vescovo di Tuy, Monsignor Sebastian Ramirez Fuenleal, Presidente della Cancelleria Reale di Granada, gli conferì l’abito religioso e gli confermò il nome che il popolo intanto gli aveva dato “Giovanni di Dio”. Nel 1546 Giovanni di Dio prese con sé nell’ospedale di Granada i primi due discepoli, Antonio Martin e Pedro Velasco. Morì l’8 marzo 1550 e subito dopo i suoi compagni diedero inizio alla fondazione dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio Fatebenefratelli, in ricordo dell’invito che il Santo ripeteva sempre mentre mendicava per le strade di Granada: Fate bene fratelli a voi stessi per amore di Dio. Prima di terminare desidero però sottolineare che la carità di Giovanni fu senza limiti e senza restrizioni. La sua forza era una fiducia cieca ed illimitata che traeva a sé chiunque lo accostava.
Quando la morte sembrò prossima si fece portare tutti i libri della contabilità del suo Ospedale e dette la regolare consegna a Fra Antonio Martino nominandolo suo successore. Il governo della città di Granada inviò una rappresentanza per recargli il suo saluto e il ringraziamento ufficiale per tutto il bene che aveva fatto. Quando gli inviati, inginocchiati davanti a colui che la città aveva deriso e ricoverato in manicomio come un pazzo, gli chiesero la benedizione, Giovanni rispose con semplicità: Essendo note tutte le mie mattezze e i miei peccati come potrei benedire gli altri che sono di me tanto migliori?
Nel 1630 fu beatificato da Urbano VIII e nel 1630 venne canonizzato da Alessandro VIII. Fu proclamato Patrono degli ospedali e dei malati da Leone XIII nel 1886. Pio XI, nel 1930, lo proclamò Patrono degli infermieri e delle loro associazioni. Pio XII, nel 1940, lo proclamò Co-patrono di Granada. Ritengo che Giovanni di Dio divenne Santo perché riuscì a distaccarsi dalle cose terrene grazie all’ amore per Gesù Cristo. Il suo messaggio fu quello di “evidenziare che Dio è la fonte di ogni amore e svela perciò a tutti noi il vero volto del fratello ferito nella carne e nel cuore”.
Oggi l’Ordine dei Fatebenefratelli è composto da oltre 1500 Religiosi, nativi di 55 paesi diversi. E’ sparso in tutto il mondo, con 293 opere in 46 nazioni e oltre 40.000 collaboratori. La lunga storia iniziata a Granada da Giovanni di Dio più di quattrocento anni fa ha dato i suoi frutti anche in Italia dove sono attivi ventuno ospedali facenti parte della Provincia Romana e di quella Lombardo-Veneta. In questi ospedali il malato viene ancora trattato con il rispetto e con la carità che si deve ad un figlio di Cristo.

