La riflessione sulla parola di Dio

Prima Domenica di Avvento, commento al vangelo secondo Luca 21,25-28.34-36

La riflessione sulla parola di Dio
  • Rubrica a cura di Don Carmine Ventrone

La Prima Domenica di Avvento apre il cammino di preparazione al Santo Natale del Signore. Il Tempo di Avvento è il tempo dell’attesa e della speranza in Dio. Quest’anno, il cammino di Avvento si veste di una luce particolare, perché prepara tutti noi al grande Giubileo del 2025. Con sentimenti di speranza vogliamo intraprendere il cammino certi che il Signore non delude mai!

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Il brano evangelico si apre con questo elenco di segni evidenti e riconoscibili, tanto da suscitare angoscia e ansia. Se volessimo paragonare tutto questo ad una donna pronta al parto vedremmo segni e segnali che indicano la prossimità della nascita, della vita. Il dolore e la paura sembrano dominare la scena ma poi tutto si trasforma in gioia per una nuova vita, la paura viene superata dalla speranza. (cf Gv 16, 21-23)

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria. Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”. Le parole di Gesù siano di conforto perché la sua presenza non è messa in discussione come la stessa liberazione da tutto ciò che tiene prigioniero l’uomo. Il Regno di Dio è vicino, bisogna solo mettersi in cammino e andargli incontro, invocando: “Maranatha, vieni Signor”. Il Regno di Dio non va a cercare nelle cose perché è Gesù stesso il Regno, si incarna nella storia dell’umanità per aprire le porte di questo Regno e invitare ad entrare, a prendere dimora, consapevoli, come san Paolo, che “se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio. (Rm 8, 17-19) Dunque, in Cristo, abbiamo ereditato il Regno di Dio, ciascuno la sua parte, da riscattare nel momento dell’ultima chiamata.

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Il pericolo è dietro l’angolo, ecco perché Gesù da questo consiglio: di non lasciare che l’impazienza prenda il sopravvento. Il Regno di Dio si attende con perseveranza e costanza. L’attesa può essere lunga ma non per questo dobbiamo lasciare che il cuore sia distratto da altro o ceda alle lusinghe del maligno. Gesù aveva già invitato i discepoli e la folla a restare concentrati sugli eventi. Infatti nel testo evangelico di Luca troviamo queste parole di Gesù: “Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa. Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!”. (Lc, 12, 35-38)

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo. L’attesa della venuta di Gesù non deve essere un tempo del “dolce far niente” ma il tempo da investire nella preghiera. Infatti, dalla preghiera si attinge la forza per fuggire dalla tentazione dell’impazienza. Pregare è restare collegati con l’Eterno Dio, è tenere il cuore pronto ad accogliere il Regno di Dio, è via per diventare segno dell’Amore di Dio tra gli uomini. Buon cammino di Avvento il Signore vi doni ogni grazia, buona domenica.

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