Caserta. Facce scure in sala stampa al termine della gara tra Casertana e Giugliano finita uno a uno. Un pareggio che, ancora una volta, ed è il quinto di fila, penalizza i ragazzi di Iori per quanto mostrato sul rettangolo verde del Pinto.
Passata in vantaggio su calcio piazzato grazie ad una punizione magistralmente battuta da Damian, la Casertana è andata più volte vicino al raddoppio nel primo tempo. Colossale l’occasione sprecata da Proia che praticamente a porta vuota non è riuscito a spingere il pallone in porta.
Altro pareggio, dunque, che smuove di un tantino la classifica. La vittoria, sfumata per un soffio avrebbe dato una notevole boccata di ossigeno e di autostima in più alla squadra che, ancora una volta, si trova a piangere sui propri errori troppo spesso anche marchiani.
“Meritavamo di vincere, questo pareggio non è giusto – ha esordito in sala stampa un Iori amareggiato ma non rassegnato – ancora una volta abbiamo pagato a caro prezzo un nostro errore. La Casertana meritava i tre punti per l’interpretazione della gara e per le occasioni buttate al vento. Faccio fatica – ha poi aggiunto – a commentare una gara come questa, ripetiamo sempre le stesse cose”.
In effetti le recriminazioni del post-gara sono diventate una vera e propria abitudine: la Casertana spreca e la situazione in classifica resta precaria. Se solo si fossero concretizzate la metà delle azioni proposte, staremmo a discutere di altro. E invece..
Ma bisogna guardare avanti: la squadra, tranne la debacle di Avellino, ha sempre mostrato di essere con l’allenatore e di averne assimilato i dettami di gioco. Purtroppo la mancanza di un attaccante, degno di tal nome, ha finito per inficiare il rendimento e la classifica. Abbiamo più volte ripetuto che il parco attaccanti a disposizione di Iori ha clamorosamente toppato, creando una falla che, solo con il mercato riparazione di gennaio potrà essere arginata.
Spetta dunque al diesse Trevisan reperire quanto opportuno: fallire significherebbe dar vita ad una crisi dalla quale sarebbe complicato venire fuori mettendo a repentaglio la stessa permanenza in terza serie.




