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Edison: nuova centrale termoelettrica a Presenzano, investimento da 450 milioni

Presenzano. Edison consegna al Paese una nuova centrale termoelettrica a ciclo combinato di ultima generazione, un’eccellenza dell’innovazione tecnologica ed energetica italiana. Il nuovo impianto, si legge in una nota, sorge a Presenzano in provincia di Caserta e, insieme alla centrale gemella di Porto Marghera (VE) inaugurata da Edison lo scorso anno, è tra gli impianti più avanzati ed efficienti al mondo, il più efficiente d’Italia. Edison, con la costruzione e messa in marcia di questo secondo impianto a ciclo combinato, conferma il suo ruolo di leadership nella transizione energetica e della sicurezza del sistema energetico nazionale, impegnato nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal PNIEC.

La realizzazione della centrale di Presenzano ha richiesto un investimento di oltre 450 milioni di euro e quasi quattro anni di lavori, con il coinvolgimento di oltre 1.200 addetti e 130 imprese fornitrici, di cui il 50% proveniente dalla regione Campania. L’impianto ha una potenza installata di 770 MW ed è in grado di soddisfare il fabbisogno annuale equivalente di oltre 1.500.000 famiglie. La centrale utilizza una turbina a gas naturale ad alta efficienza GT36 di classe H, sviluppata da Ansaldo Energia, che permette di ottenere un’efficienza energetica pari a circa il 63%, una delle più alte in Europa e la più alta in Italia, assicurando una riduzione delle emissioni specifiche di anidride carbonica fino al 30% alla media dell’attuale parco termoelettrico italiano. Inoltre, la centrale ha prestazioni ambientali molto elevate garantendo emissioni di ossidi di azoto (NOx) inferiori di oltre il 60% rispetto ad impianti esistenti di taglia analoga, nonché un limitato utilizzo delle risorse idriche grazie all’adozione di sistemi di raffreddamento ad aria.

L’impianto è intitolato a Flavio Crescentini, manager di Edison prematuramente scomparso, che ha avuto un ruolo cruciale, come responsabile dell’avviamento e messa in marcia dei precedenti impianti a ciclo combinato sviluppati da Edison a partire dal 1992.

Grande attenzione è stata posta all’armonizzazione della centrale con le strutture ecosistemiche presenti nel territorio. Pertanto, su un’area di oltre 3 ettari prossima all’impianto, sono state piantumate sia cortine arboree che arbustive (circa 140 alberi e 1.000 arbusti). La stessa scelta cromatica delle superfici della centrale è stata dettata da un’attenta analisi, volta a favorirne l’assonanza con gli elementi del paesaggio circostante.

Durante i lavori per la sua realizzazione, nel corso delle fasi di scavo che hanno interessato l’area della centrale ed i tracciati del metanodotto e dell’elettrodotto, sono stati rinvenuti diversi reperti archeologici risalenti sia all’età del bronzo che al periodo tra il VI ed il V secolo a.C. La raccolta, la catalogazione e il restauro sono stati curati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. Alcuni di questi ritrovamenti sono conservati all’interno della stessa centrale in uno spazio ad essi dedicato.

Edison ha un forte legame con la Campania e partecipa attivamente alla vita economica e sociale di questa Regione. È presente sul territorio attraverso tutte le principali attività del Gruppo, dalla generazione di elettricità fino alla vendita di luce e gas e servizi energetici e ambientali. Inoltre, Edison è proprietaria e gestisce oltre 340 MW di impianti eolici nella regione, che rappresentano circa il 10% della sua potenza rinnovabile installata; e sta portando a termine la costruzione di nuova potenza fotovoltaica, pari a 28 MW, che entrerà in esercizio nel 2025.

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